I murales nelle nostre contrade

Home / I murales nelle nostre contrade

Come nasce l’idea

La parola “murales” deriva dallo spagnolo mural e si usa anche nella lingua italiana, anche impropriamente al singolare, per indicare opere pittoriche realizzate su una parete in muratura.

L’idea di arricchire le contrade di Alvese con delle pitture murali nasce nell’estate del 2009, e come tutte le cose belle nasce a tavola, da una serata di amicizia. Tutto ha avuto inizio da una semplice domanda: perché la gente dovrebbe visitare Alvese?

Potrebbe sembrare banale, ma questa provocazione ha dato impulso ad un obiettivo: realizzare un murales in ognuna delle sette contrade della frazione, raccontando i mestieri e la vita contadina di un tempo attraverso delle pitture murali realizzate da artisti locali, creando un itinerario accessibile anche a persone con limitata mobilità o con disabilità motorie. Un modo per arricchire di bellezza e di cultura il territorio, donando un valore aggiunto agli scorci antichi delle contrade ed alle ordinate abitazioni moderne in cui vive la gente di Alvese.

Lo svolgimento del progetto

In realtà il primo murales risale già all’anno 2000 e si trova in contrà Rondini: è una raffigurazione bucolica del bestiame portato a pascolare in montagna, opera donata dall’artista Mario Melone alla famiglia Leonardi. Da questo esempio già esistente, prendendo spunto dai murales di Cibiana di Cadore nel bellunese, l’iniziativa è partita con Luciana Faedo in qualità di promotrice e fatta propria sin da subito sia dall’associazione Gruppo Alvese Onlus sia dall’Amministrazione comunale.

Pian piano il paesetto si è arricchito di affreschi e dipinti che raccontano i mestieri e le tradizioni di un tempo con un particolare legame con la contrada: la miniera, la casàra, il pascolo, la carbonàra, copare el màs-cio, el scarpàro, la lìssia, la vendemmia, la vecchia scuola…

Per conoscere nel dettaglio tutti i murales clicca qui.

Il progetto, che inizialmente si proponeva di realizzare un murales per ognuna delle sette contrade, ha superato di gran lunga le aspettative iniziali e sta proseguendo con risultati positivi ancora oggi grazie all’iniziativa degli abitanti.

Nel tempo numerosi artisti locali hanno prestato la loro opera, quasi tutti gratuitamente, entusiasti di avere l’opportunità di tramandare antiche tradizioni e il ricordo della vita quotidiana di una volta, ricca di valori genuini e ancora attuali. Un doveroso ringraziamento per aver contribuito alla realizzazione dei murales va alle aziende “Cori srl”, “Se.Pi.”, “Artigiana Marmi” e “Acque del Chiampo”.

Il libro “Alvese e i suoi murales”

Nel dicembre del 2017 abbiamo pubblicato un libro che, attraverso delle bellissime foto e racconti tratti dall’esperienza degli abitanti, racconta i murales finora realizzati e ciò che rappresentano in relazione alla contrada in cui si trovano. Per saperne di più clicca qui.

Il progetto prosegue

Il progetto ovviamente prosegue: se un artista desiderasse donare un’opera, il Gruppo Alvese è sempre a disposizione per aiutare a sviluppare il tema, fornire il materiale necessario e trovare una location adatta.

Infatti sono molti i temi che ancora si possono sviluppare, e noi abbiamo già alcune idee ben chiare tra le quali:

  • la costruzione della chiesa di Alvese, nel 1902, da parte della popolazione locale, con i poveri mezzi di cui disponeva all’epoca;
  • il bosco e il taglio della legna;
  • l’allevamento dei bachi da seta, i cavalièri, che garantiva alle famiglie il primo guadagno della stagione;
  • le rogazioni, lunghe processioni che coinvolgevano tutta la popolazione allo scopo di chiedere un raccolto abbondante e la protezione divina sul lavoro agricolo, oltre che per tenere lontane le calamità naturali dai raccolti;
  • la caccia, tradizione antica e prezioso espediente per portare sulla tavola un po’ di proteine in tempi di miseria;
  • la raccolta dei marroni in autunno, frutto principe del bosco e simbolo di Alvese da molti anni;
  • dalla coltivazione del mais e del frumento alla farina, che arrivano in tavola come polenta fumante o ciopa de pan;
  • il rischioso mestiere dei contrabbandieri;
  • la preparazione dei caùci, un piatto di origine cimbra tipico di Alvese giunto fino a noi tramandato di generazione in generazione.