Contrà Corati
La contrada dei Corati deriva probabilmente, manco a dirlo, dal cognome Corato che ancora oggi predomina su tutti gli altri, è anzi uno dei cognomi più diffusi nel territorio comunale di Nogarole Vicentino insieme a Mastrotto e Sinico.
Come di frequente, nei rilievi del catasto austriaco del 1833 abbiamo una raffigurazione già molto simile agli edifici storici ancora oggi esistenti.
Un particolare di rilievo è che l’esterno della contrada che si affacciava sulla strada comunale è rimasto pressoché intatto nell’ultimo mezzo secolo e forse più, conservandosi nel suo splendore rurale originario.
Questo ci permette di ammirare degli scorci davvero unici in questo luogo, tra i quali va senz’altro segnalato il portone ad arco che alla chiave di volta porta la data 1747 e un’incisione incerta della lettera C, probabilmente la C di Corato: la presenza di questa antica famiglia infatti è attestata in questa zona sin dalla metà del Quattrocento.
In una notte di terrore e paura, uno squadrone di tedeschi posizionò una mitraglia proprio sopra al tetto di questo grande portone ad arco, nella speranza di avvistare e freddare lo sparuto gruppo di partigiani che si nascondeva nella zona. Alcuni soldati rimasero di guardia per tutta la notte, mentre altri trovarono ristoro e riposarono all’interno delle case dei poveri abitanti stendendo un po’ di paglia sul pavimento.
Le famiglie storiche
La struttura della contrada è divisa in tre corti: la corte, la corte dei Cassola (o dei Menòti) e la corte de soto.
Come spesso accadeva in passato, dove un solo cognome era molto frequente nascevano dei soprannomi per ciascun ramo della famiglia: ecco che c’erano i Corato “in corte” e i “cassola“, come i Dal Molin erano distinti in Sinichi e Menòti, cugini dei Finchi della vicina contrà Bertoli.
Galleria fotografica
Alcuni scatti dell’amico Piero Rasia da Trissino.